NELLA DIMORA DEGLI ANTENATI
NEI
LUOGHI
Stati Uniti. Un paese di spazi sconfinati e distanze enormi; una
distesa aperta di terra e cielo con contrasti unici: dalle luccicanti
pareti di granito della Yosemite Valley alla mitica arenaria dall'affascinante
color ocra, alle vaste praterie dove echeggia l'ululato innocuo
dei coyote. Oggi terra di armonia e magia, il sudovest americano
costituì in un passato non molto remoto un luogo difficile
e rischioso da raggiungere, come ci ricordano taluni nomi sinistri,
come "Valle della Morte", "Valle del Fuoco"
Visiteremo la regione degli indiani shoshone che, assieme ai paiute,
ai mono e ai washo si aggiravano in un territorio assai vario, con
valli verdeggianti a volte desertiche.
Ma incontreremo anche l'America mito dei fastfood con triplici hamburger
ripieni di ketchup e maionese; l'America degli easyrider, dei cow-boy;
l'America degli indiani, vittime di mille imbrogli
e rinchiusi nelle riserve, che ora rivendicano parte delle loro terre;
l'America che fa sognare, l'America dai molti problemi.
IL VIAGGIO
San Francisco, la sua luce ci riscalda e ci profonde energia per
risvegliarci dal torpore della lunga sorvolata oceanica. Le solite
trafile all'aeroporto sono l'ultima fioca resistenza da sopportare
per poter finalmente gridare: "Good Morning, America!!!".
Da San Francisco il viaggio si sposta nella valle del Yosemite National
Park. I primi uomini probabilmente entrarono in questa regione più
di 4.000 anni fa. Ad essi seguirono, nel corso dei secoli, altre
genti indiane, tra cui una tribù che chiamò la Yosemite
Valley "Ahahnee", tradotto suona all'incirca "valle
erbosa", e a se stessa diede il nome di "Ahwahneechee".
La vita di questi indiani cacciatori e raccoglitori prosegui indisturbata
sino alla metà del secolo scorso, quando nell'area incominciarono
ad affluire i cercatori d'oro. Da subito la convivenza non fu delle
più pacifiche, tanto che nella primavera del 1851 i bianchi
mandarono un contingente armato, il Mariposa Battalion, per catturare
il maggior numero possibile di indiani e tradurli nelle riserve.
La spedizione falli, ma la descrizione entusiasta che questi fecero
al loro ritorno delle bellezze naturali della valle cambiò
irreversibilmente la storia di quei luoghi e dei loro abitanti.
Lo Yosemite National Park è sicuramente uno dei parchi più
conosciuti e belli al mondo. Entro i sui confini si trova il cuore
della Sierra Nevada, un cuore fatto di impressionanti cime di granito,
di estese foreste, di prati, di laghi e di cascate.
Il Sequoia National Park prende nome dalle gigantesche sequoia che
crescono al suo interno. Le piante vennero così chiamate
in onore dell'Indiano Cherokee, Sequoyah (1760-1843) che aveva inventato
un alfabeto di 86 caratteri e aveva insegnato alla sua tribù
a leggere e a scrivere. La cosa impressionò a tal punto il
botanico austriaco che per primo classificò queste grandi
piante, da indurlo a chiamarle Sequoia Gigantea.
Mt. Whitney è la torre dei 48 stati contigui degli U.S.A.
(insomma, la montagna più elevata se non si conta l'Alaska).
Sorge nel mezzo della California e sfiora l'altezza del Monte Bianco,
14.496 piedi, per l'esattezza, circa 4400 metri, terremoto più
terremoto meno. Il sentiero che conduce alla cima è uno dei
più affascinanti della California, vuoi per i continui cambiamenti
di scena, vuoi per i panorami da vertigine che offre a tutte le
altitudini.
Il trekking parte da una quota di 2800 metri. Il primo tratto di
salita è inserito fra la vegetazione ed incontra alcune deviazioni
per visitare dei laghetti alpini immersi nel pacifico bosco.
Il primo giorno il trekking finisce a Trail Camp
3700 metri di quota. Una piana rilassante con ruscelli di acque
cristalline che serpeggiano fra alberi dalle mille forme strane.
Allestimento del campo.
Lasciato il Trail Camp alle prime luci dell'alba, il trekking intraprende
la parte più impegnativa di tutta l'ascensione. Il sentiero
sale una serie di interminabili tornanti che portano direttamente
ai 4000 metri della cresta. A questo punto si incomincia ad annusare
la cima, che dista 4 chilometri. Passato sull'altro versante il
sentiero prosegue verso nord in direzione della vetta.
Rientrati a Trail Camp, si smontano le tende e si scende fino al
parcheggio di Whitney Portal.
Trasferimento
in camper di circa 250 chilometri a Las Vegas, passando per la Death
Valley.
Gli Indiani Shoshone popolavano queste zone fra cui la valle della
morte, erano esperti cacciatori e raccoglitori, si cibavano di semi
di mesquite (folti cespugli bianchi che crescono ovunque nel fondo
valle) e di pinoli prodotti dai pini che crescono sui rilievi, e
integravano la loro dieta con la carne di topi, conigli e "bighorns",
un ungulato della famiglia degli Ovidi.
Molto probabilmente fu nel 1849, che questi indiani videro per la
prima volta dei bianchi addentrarsi nella valle, da loro chiamata
"Tomesha" che tradotto sta a significare "terra infuocata".
Erano gli anni in cui i coloni girovagavano per queste terre alla
ricerca di fortuna, come i due gruppi famigliari: Bennet e gli Arcan,
che si addentrarono per sbaglio nella valle della morte. Dopo giorni
di cammino in questa zona desertica , senza trovare acqua, le provviste
stavano per finire. A quel punto capirono in che situazione disastrosa
erano finiti. Diedero tutte le loro speranze in mano a due giovani,
Wiliam Lewis Manly e Jhon Haney Rogers, che camminarono per più
di 400 chilometri, prima di trovare un ranch, attraversarono il
deserto, scalando montagne e valli. Ritornarono dalle famiglie con
l'acqua e i viveri, salvando la vita alle 47 persone fra cui donne
e bambini. Per loro grande fortuna era inverno e probabilmente solo
per questo riuscirono a salvarsi. Quando ripresero la marcia arrivando
al passo della Panamint Range, uno di loro si girò verso
la valle e disse" Good-bye, Death Valley!", cancellando
per sempre il nome indiano.
Durante l'attraversamento della valle si
tocca "Badwoter", 86 metri sotto il livello del mare,
il punto più basso del Parco e di tutto l'emisfero occidentale.
Visita alla città di Las Vegas. Che dire di Las Vegas?
Tutto è l'incontrario di tutto. Ci si può andare semplicemente
per giocare d'azzardo o per fare shopping e assistere alle esibizioni
dei più grossi nomi mondiali dello spettacolo. A Las Vegas
si gioca dappertutto, giorno e notte, 24 ore su 24 le onnipresenti
slot-machine sono ovunque. Gli enormi casinò offrono grandiosi
show al chiuso o all'aperto. Le caratteristiche wedding chapels
dove ci si può sposare senza formalità e nei modi
più stravaganti e originali. Ma Las Vegas è di più.
Visita ad alcuni fra i più famosi
parchi nei dintorni della città di Las Vegas come: Red Rock
Canyon, uno dei centri più importanti nella zona per l'arrampicata
sportiva; Valley of Fire che dista dalla città 88 chilometri,
percorrendo la highay 15 per un tratto e poi la 169.
La Valle del Fuoco è una terra viva di rocce ardite di arenaria
rossa e bianca, situata in mezzo alla grandiosa estesa del Mojave
Desert, una distesa di sabbia vasta migliaia di ettari a cavallo
tra California e Nevada. La valle è caratterizzata da inverni
poco freddi e da estati calde e secche. Le piogge sono scarse e
sparse su un territorio vastissimo. L'unica stagione <viva>
è la primavera che regala una fioritura esigua, limitata
a poche aree; il resto della valle non conosce la presenza di fluorescenze.
Il substrato geologico impone dure condizioni alle piante; solo
alcune specie di semi riescono con tenacia ad attaccare la nuda
roccia e rompere l'egominia della sabbia. Si tratta di specie rare,
che hanno affinato inediti metodi di copertura alle condizioni severe
del deserto.
Le tecniche di sopravvivenza nel deserto sono legate profondamente
all'ecosistema. Piante e animali possiedono strategie uniche, ma
ogni specie vivente deve sottostare ai ritmi terribili imposti dal
clima e dalla conformazione geologia. Le temperature estive spingono
il mercurio ai 105° Fahrenheit, 50 gradi circa all'ombra. Le
piogge si misurano in media fra i 4-5 pollici all'anno ( 10 cm ),
ma gli acquazzoni, seguiti da repentine e disastrose inondazioni
sono frequenti. I venti, forti e costanti, soffiano l'intero anno,
concorrendo all'aridificazione del terreno.
Il migliore sistema di sopravvivente è dividersi le scarse
risorse, ovvero non competere per il cibo o per lo spazio. Ognuno
crea una propria nicchia dentro l'ecosistema, in attesa di tempi
migliori. Fra i tanti animali esistenti nel parco, la più
protetta è la Tartaruga del Deserto, specie rara e tutelata
dalle leggi statali.
Nel 1935 il corpo legislativo del Nevada istituì ufficialmente
la commissione dei parchi statali. Lo stesso anno la Valley of Fire
fu destinata a parco naturale, la prima area protetta del Nevada.
Nel cuore del parco si trova il Centro Visitatori; qui si possono
trovare tutte le informazioni inerenti all'area. Ad esempio sui
primi insediamenti antropici: più di 15 mila anni fa, durante
l'ultima parte della grande era glaciale, quando alcune popolazioni
iniziarono a colonizzare le lande desertiche. Sembra incredibile,
immersi nella silenziosa aridità del luogo, pensare che creature
umane non soltanto sopravvissero, ma svilupparono una civiltà
e una cultura in un ambiente così estremo.
Alla fine del periodo del gesso, la popolazione di questa parte
del Nevada aumentò lentamente grazie alla grande cacciagione
del "Bignon Sheep", la pecora dalle
grandi corna. L'abbondanza della selvaggina permise agli Indiani
di vagabondare fra le rocce della valle. Il popolo delle Americhe
alternò alla caccia, l'arte di incidere la roccia. Nei lunghi
periodi di pausa, tra una battuta e l'altra, i membri della tribù
trascorrevano lunghi periodi di tempo a disegnare gli scudi rocciosi.
Le pitture sono conosciute con il termine di "petroglifici"
e centinaia di motivi adornano ancora oggi le rocce della Valle
del fuoco.
L'escursione permette la visione dei petroglifici; a poche ore dal
centre visitatori, la strada porta in prossimità del <Petroglyph
Canyon> e delle Mouse's Tank. L'intaglio, lungo circa un miglio,
è segnato dalle scritta murali dai motivi prevalentemente
religiosi o ritraenti scene di guerra e scene agresti. L'area con
la maggiore presenza delle incisione è <Atlatl Rock>,
a una manciata di migliaia dall'entrata del centro visitatori, sulla
Highway 169 proveniente da Las Vegas.
Nelle ere successive le condizioni climatiche mutarono e il clima
si fece sempre più caldo e più asciutto. La selvaggina
si spostò e la caccia per le popolazioni indiane divenne
sempre più difficile.
Le popolazione dovettero gradualmente adattarsi alle nuove condizioni
ambientali. Le etnie che basavano da sempre la sopravvivenza sulla
piccola selvaggina (conigli, scoiattoli, uccelli) e sulla raccolta
delle piante selvatiche (semi, tuberi, ecc.), si accamparono lungo
le valli del Virgin e Muddy River, sulle rive del lago Mead, a nord
est della Valle del fuoco. Le tribù vissero in buche coperte
da un sistema di bastoni e fango. Solo occasionalmente si cacciava
il Bighorn nella Valle del fuoco e il cibo era così scarso
da non permettere lunghi periodi di permanenza per la caccia.
Ma una nuova scoperta, l'agricoltura, determinò un secondo,
profondo, cambiamento della cultura Shoshone, destinata a mutare
la tradizione di cacciatori nomadi in popolazione stanziale. La
tecnica di coltivazione della terra venne introdotta nel sud del
Nevada da popoli provenienti dal Messico, gli Anasazi (Ah-nah-SAH-zee).
Non ci furono ostilità fra i nuovi
arrivati e gli indigeni del luogo; il popolo di agricoltori iniziarono
a coltivare grano e melopopone, organizzandosi in comunità
così da essere più efficienti. Trasferimento
in camper di circa 500 chilometri passando per Zion National Park.
Zion, assieme a Bryce Canyon e al Gran Canyon sono un trittico di
parchi nazionali unico al mondo. Nelle rocce di questi tre parchi
si possono leggere infatti gli ultimi 600 milioni di anni della
vita della Terra, meglio di un libro di geologia. Inoltre la natura
selvaggia e gli ampi spazi fanno dello Zion National Park un ottimo
terreno per l'escursionismo.
"Unka-timpe-wa.wince-pock-ich" è
il nome con cui gli Indiani Paiutes chiamavano il paesaggio roccioso
del Bryce Canyon che tradotto suona all'incirca "le rosse rocce
che stanno erette come uomini in un canyon a forma di anfiteatro".
Una loro leggenda infatti raccontava che agli animali, che vivevano
una volta nel canyon, fu dato il potere di trasformarsi in uomini.
In seguito alla loro cattiva condotta Shin-Oway, un semidio dei
Paiutes, per punizione li trasformò in roccia.
Sono sufficienti poche cifre per intuire la grandiosità
del Grand Canyon scavato dal fiume Colorado: 1.600 metri di profondità,
da 180 metri a 30 chilometri di larghezza, 443 chilometri di lunghezza.
La Monument Valley è un Parco Tribale di 1.192 kmq, facente
parte della vastissima Riserva Indiana dei Navajo. Istituito nel
1958 per conservare la storia e la cultura di questo popolo, nonché
uno dei paesaggi più belli e famosi al mondo, la Monument
Valley, con i suoi bizzarri e "monumentali" rilievi rocciosi
(le mesas e i buttes), è stata infatti spesso utilizzata
per ambientare film e fumetti western.
Chi non conosce la città di Los Angeles:
la patria dei divi di Hollywood, il primo grande parco dei divertimenti
Disneyland. Ma Los Angeles offre molto di più è una
città tutta da scoprire.
Arrivo a San Francisco e sistemazione in Hotel.
Visita alla città di San Francisco e dintorni.
San Francisco, 724.000 abitanti; e inserita nello Stato della California,
sulla penisola di San Matteo che chiude da sud la baia omonima,
di fronte all'agglomerato urbano di Oakland. Il primo insediamento
pionieristico si stabilì alla fine del XVIII secolo attorno
a un forte spagnolo del 1797. San Francisco fu uno dei primi centri
sul Pacifico per il commercio delle pellicce; il XIX secolo vi portò
i balenieri del New England e i cacciatori di pellicce russi; ma
il massimo impulso demografico si ebbe nel 1849 dopo la scoperta
dei giacimenti auriferi californiani; la città si sviluppò
rapidamente e l'agglomerato urbano, dalle colline, scese a occupare
la fascia costiera, che dovette essere bonificata. Dieci anni dopo
la scoperta dell'oro, nel Comstock fu trovato l'argento e così
San Francisco vide una seconda ondata di prosperità, che
durò fino alla fine del secolo. Nel 1906 un terribile terremoto
sconvolse la città provocando un incendio che ne completò
la distruzione; ma la ripresa fu rapida.
È un notevole centro culturale: Università di California
(1868), Università di San Francisco (1855), Università
di Stanford (1891, a Palo Alto), la San Francisco Public Library
(oltre un milione di volumi), vari istituti superiori e di ricerca,
musei (San Francisco Museum of Modern Art), accademie (California
Academy of Sciences) e gallerie d'arte.
La Coit Tower (alta 64 m e costruita nel 1934), sulla cima della
Telegraph Hill, offre uno stupendo panorama su San Francisco: la
baia di San Francisco , il Golden Gate Bridge (il ponte sospeso
più alto e più lungo del mondo), l'Alcatraz Island
(celebre penitenziario federale), Nob Hill e Russian Hill, Berkeley
e East Bay Hill. Dall'alto della "Golden Gate Promenade"
si ammirano le guglie del ponte e la cupola dorata del "Palace
of Fine Arts". Ricordiamo poi il municipio, in stile rinascimentale,
con una cupola alta 91 m, la "War Memorial Opera House",
il "Civic Auditorium", la "Louise M. Davies Symphony
Hall", il "WarMemorial Veteran Building" e il "California
Palace of the Legion of Honor", in stile neoclassico, in ricordo
ai caduti della prima Guerra Mondiale.
In Chinatown ( la più grande comunità
cinese in un'intricata area di 24 isolati) si ammira la "Old
St. Mary's Church" (1854), la cattedrale più antica della
città. Ci si può infine svagare nel "Golden Gate
Park" (405 ettari di sabbia e dune mobili), con sentieri, piste
ciclabili, campi sportivi e tre laghi. Essa è ora il più
grande centro commerciale e finanziario (Bank of America) della costa
pacifica statunitense.
A San Francisco fanno capo alcune linee ferroviarie transcontinentali
e molte autostrade; è il massimo porto USA per le comunicazioni
con l'Asia e l'Oceania. L'agglomerato urbano è collegato con
Oakland tramite l'Oakland-Bay Bridge e con l'antistante penisola di
Marin tramite il Golden Gate Bridge. Le industrie, sviluppate nei
quartieri periferici, sono attive nei settori cantieristico, metallurgico,
elettrotecnico, chimico, petrolchimico, alimentare, tessile, cartario,
della gomma, del legno e dell'abbigliamento.
DURATA: |
21 giorni |
PERIODO: |
giugno - ottobre |
TRASPORTO: |
aerei di linea, minivan |
SOGGIORNO: |
in pensione, camper |
DOCUMENTI: |
passaporto, ricordarsi di controllare
che sia in corso di validità |
VACCINAZIONE: |
nessuna |
VALUTA: |
dollaro |
FUSO ORARIO: |
meno otto ore rispetto all'Italia |
LINGUA: |
quella ufficiale è l'Inglese |
DATI: |
Superfcie: Kmq 9.355.855
Popolazione: Migliaia 260.340
Densità: Abitanti/Kmq 28 |
CLIMA: |
di tipo artico, assai rigido
nei mesi invernali. In estate il mercurio può toccare
i 25° |
ELETTRICITA': |
110 Volt. |
PREFISSI: |
Dall'Italia 001, la rete GSM
è disponibile |
|