22° itinerario: GIRO DEL LAGO DI LEDRO
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la scheda tecnica) (torna indietro)
Il "giro del Lago di Ledro" abbraccia le pendici della
Cima Pari. Il ciclista, lasciando il parcheggio, attraversa la statale
per entrare nel paese di Pieve di Ledro lungo la strada di uscita
da questo; pedala in piano nel centro dell'abitato fino ad un capitello.
Qui gira a dx e al 1° incrocio prosegue a sx lungo la vecchia
strada per Locca. Raggiunta la provinciale in prossimità
di un tornante, l'escursionista prosegue in salita sempre verso
-
- Locca; nel centro del paese (km 2; m 740), subito dopo
la curva, prende la stradina a dx e alla Famiglia Cooperativa
di nuovo piega a dx lungo Via S.Marco. Ora il percorso segue le
indicazioni per bici del cartello segnaletico giallo <G.H.L.
Locca-Mezzolago n°6>. Il ciclista assorbito dalle pendici
della Cima Pari segue la direzione di Mezzolago (segnaletica)
sulla principale; egli deve fare attenzione al bivio senza segnaletica
(km 3,9; m 810), dove tiene la sx in salita. Alla biforcazione
successiva prosegue diritto, pianeggiante lungo la forestale (con
stanga) verso Mezzolago; sempre tenendo la principale guadagna
quota e con un tornante sinistrorso sale ripido verso Val Concei.
L'itinerario svolta nuovamente in direzione di Riva, e poi evitando
la stradina che sale verso sx per Malga Saval, raggiunge la -
- quota di 1040 m (km 6,3), dove si immette su un'altra
forestale che segue a dx in discesa. Il panorama spazia a sud
sul Lago di Ledro ed i Monti Tremalzo, Nota, Corone verso sud
e sull'Adamello lontano verso nord-ovest. Durante la ripida discesa
il biker incontra il -
- "maneggio-allevamento Pernice", con circa 70
cavalli, galline, capre, pavoni ed altri animali (km 7,80; m 840).
La strada conduce il ciclista al paesetto di Mezzolago e attraverso
il centro fino alla chiesetta. Subito dopo il cimitero la gita
segue la stradina a sx, riportandosi sulla statale e qui verso
sx. Il verde lago accompagna l'escursionista fino a Molina di
Ledro (km 11,70; m 665), importante area di rinvenimento delle
palafitte. Obbligatoria una visita al sito archeologico e al museo.
Risalito in sella il ciclista prende per Pur a dx, percorrendo
l'ombrosa strada asfaltata affacciata sul lago e incontra la "calchera
Pur". Conclusa la seconda visita si torna a seguire la strada
asfaltata che costeggia il lago, all'incrocio, quando la strada
si allontana dalla sponda girare verso dx, ritornando al lago
in direzione nord, passando per un villaggio turistico. Dopo una
breve salita, quasi al temine del giro (km 15,10; m 695) si devia
a dx su di una -
- stradina con tabella di divieto, la principale invece
sale ripida. Il tracciato percorre il fitto bosco sul lago per
1,10 km, uscendo poi di nuovo sull'asfalto. Ritornati a Pieve
di Ledro si raggiunge il parcheggio di partenza.
- il Lago di Ledro fu originato per sbarramento morenico
e precisamente dalla morena di Molina. Le sue rive sinuose e verdeggianti
vanno ad occupare il fondo vallivo fino alle pendici delle alte
montagne, che lo circondano: Monte Cocca, Cima Pari, Cima d'Oro
a nord, Monte Sarbano, Monte Corno, Dos de Trat a sud.
Le acque del lago alimentano, con un salto di 657 metri, la centrale
idroelettica di Riva. Nel 1929, durante i lavori per la trasformazione
del lago in bacino idroelettrico, furono scoperti, sulla sponda
sud-occidentale del lago, i resti di un'importante stazione palafitticola
dell'età del Bronzo: le Palafitte del Lago di Ledro.
I molti scavi effettuati dal 1929 ad oggi hanno individuato i
resti di un villaggio abitato durante gran parte dell'Età
del Bronzo (II millennio a. C.), che si estende su di una superficie
di 4.500 mq con circa 10.000 pali. Numerosi sono i reperti in
ceramica e in bronzo (vasi, boccali, tazze), molti anche quelli
in legno, in osso, in corno (asce, spilloni, pugnali, collane
d'ambra) testimoni di un fiorente commercio. Fu rinvenuta una
canoa monoxile lunga cinque metri e mezzo a testimonianza della
cultura sviluppata dagli abitanti del villaggio di Ledro, che
mantenevano i contatti con il sud e il nord ed erano dediti all'allevamento,
all'agricoltura. La totale assenza di tracce di sepoltura fa supporre,
che i palafitticoli praticassero il rito della cremazione, forse
disperdendo le ceneri nell'acqua. Le visite sono possibili durante
tutto l'arco dell'anno.
- il Museo delle Palafitte, sezione bstaccata del Museo
Tridentino di Scienze Naturali di Trento, fu costruito nei pressi
della zona preistorica. Il Museo espone numerosi reperti a testimonianza
della cultura e dell'economia delle comunità vissute sulle
rive del lago, inoltre da un'idea generale del tipo delle abitazioni
su palafitte. Il museo è chiuso il lunedi e durante i mesi
di gennaio e febbraio.
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