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MOUNTAIN BIKE

11° Itinerario: MONTE BALDO

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Dalla stazione "La Colma", situata a 1790 m di quota sul crinale del Monte Baldo, l'escursionista imbocca lo sterrato per il rifugio Altissimo, scendendo abbagliato dalla vista che a occidente riflette le acque del Garda e a oriente spazia sulla Val d'Adige. Superati gli alpeggi, mette poi ruota sulla provinciale asfaltata, che percorre a sx verso Bocca di Navene. Nei pressi del -

  1. rifugio Graziani, all'incrocio che conduce a questo, una ripida stradina scende a Bocca del Creer lungo pascoli verdeggianti (segnavia Cai-Sat S.Giacomo n°633). La strada vecchia e poco battuta da mezzi meccanici è a tratti poco visibile sul prato, anche se risulta evidente la direzione da tenere. Il cicloescursionista giunto a Malga Bes svolta a dx su strada bianca per S.Valentino; poi lasciati gli alpeggi s'inoltra in un'area di faggi e nuovamente incrocia la provinciale, che prende a sx. Giunti all'abitato di S.Valentino seguire le indicazioni per Brentonico, arrivando a -
  2. S.Giacomo. Qui, ad uno slargo, di fronte ad un albergo, e nei pressi di una vecchia chiesetta, il giro continua su sterrato verso due pioppi secolari, a sx della chiesetta; dopo 300 m circa prosegue a sx in leggera salita e dopo un tornante scende diritto. Un tratto ripido e accidentato impegna in un gioco d'equilibri. Tratti cementati conducono il biker in località Festa, una radura con trattoria. Il percorso ora va a dx e, attraversato un ponte in mura di pietra, gira a sx salendo su stradina corollata da una fila di noci. Fra campi coltivati il ciclista raggiunge una stalla e imbocca diritto lo sterrato in discesa. A tratti il percorso è accidentato. Giunti al campo sportivo sopra l'abitato di Brentonico pedalare a dx, entrando nelle prime case del paese; sbucati su di un tornante seguire le indicazioni per il campo sportivo, attraversandolo al lato opposto. Da una pineta, attrezzata in area di sosta, lo sterrato prende la leggera discesa verso nord e porta il biker in località Dosso Maggiore. Da qui l'itinerario prosegue su asfalto, imboccando sulla dx una mulattiera segnata a tratti da canali formati dall'acqua piovana; la stradina continua fra curati castagneti fino a riguadagnare l'asfalto. Girate a dx così da giungere nella parte alta dell'abitato di -
  3. Castione e una volta arrivati nella piazza della chiesa, prendete la stradina proprio sotto il lato nord-ovest della chiesa, passando alla sx di un vecchio portale in pietra. Uscito dal paese il tracciato aggira una valletta incontrando due biforcazioni: tenere in entrambe la sx. Mentre dolcemente perde quota l'itinerario offre il panorama sulla sottostante Valle del Cameras e, poco più in su, sulla Val di Gresta, con i paesini dislocati fra campi e boschi. Ad un bivio con croce procedete diritti per carrareccia, con detriti di mura in pietra sul lato sx del vigneto, che con una lunga e non facile discesa porta fino a -
  4. Loppio. Sulla statale prendete per Nago, stando molto attenti al traffico soprattutto nei giorni festivi. Prima del passo S.Giovanni il tracciato svolta a sx, seguendo le indicazioni per la zona artigianale; giunto al campo sportivo scende per una stradina poco evidente a dx e poco praticata, stretta nella vegetazione. Il giro passa sotto il vecchio ponte in pietra dove, in tempi più remoti transitava la ferrovia che collegava Arco, Riva e Mori. Fra vigneti e pareti di calcare bianco si rotorna verso l'abitato di Nago; al primo bivio tenete la sx verso sud-ovest, mentre a un intreccio di strade con capitello procedete diritti per poi, 200 metri più avanti, girare a sx, salendo in direzione Dosso Casina. Poco dopo una breve salita l'escursionista incontra uno slargo con capitello con superba vista sul versante settentrionale del Lago di Garda e continua a dx su sterrato in discesa. La biforcazione successiva, da prendere a dx, porta fra campi d' olivo al parco comunale "Le Busatte", proprio sopra l'abitato di Torbole. Raggiunto il centro lacustre al biker non resta che ritornare a Malcesine, pedalando lungo la Gardesana orientale.
  • Biotopo "Lago di Loppio". Istituito nel 1987 con una superficie di 123 ettari circa, il "Lago di Loppio" è la più estesa area palustre del Trentino e svolge l'importante ruolo di stazione di sosta durante la migrazione per molte specie di uccelli. Ben 52 specie sono state censite nel periodo primaverile-estivo ed invernale. Fra le più importanti specie nidificanti troviamo il germano reale, la poiana, la gallinella d'acqua, la folaga, la ballerina bianca, il martin pescatore, il forapaglie ed il piro piro piccolo.
    Il biotopo fu originato dai lavori di scavo della galleria tra il fiume Adige e il Lago di Garda. Il progetto realizzato tra il 1954 e il 1958 serve a riversare le acque eccedenti del fiume durante le piene nel lago ed eliminare così i pericoli per la Valle dell'Adige e la città di Verona. La galleria che passa sotto il lago intercettò però la falda di alimentazione e quella freatica; la rottura delle falde provocò lo svuotamento del bacino.
    Ora l'ambiente è stabilizzato a palude, periodicamente allagata da notevoli quantità d'acqua.

 

 

 

 

 

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