7° Itinerario: RIFUGIO MONTE MISONE
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Le ruote iniziano a girare sulla strada per Bleggio. Dopo soli
900 m l'escursionista gira a sx per località Cornelle e al
primo bivio, in vista dell'abitato prende a sx, fiancheggiando poco
dopo delle stalle. Ora pedalare su sterrato fra un fitto bosco.
La Torbiera di Fiavè si trova ora sulla sx. A quasi 3 km
dalla partenza l'itinerario esce sulla provinciale, svoltando a
sx verso il campo sportivo; dopo averlo superato gira a dx su di
una stradina in salita (segnaletica -
- "Campo Tamburello"). Ora, con i muscoli ben
caldi, si inizia la salita, che porterà fino al Rifugio
Monte Misone: impegnativa nel primo tratto, diventa poi più
agile. Le ruote mordono il terreno asfaltato per un buon tratto.
Fare attenzione dopo un km dall'inizio sterrato a continuare a
sx in salita, evitando la strada con l'insegna di divieto. L'escursionista
spinge i pedali sempre sulla principale, portandosi su di una
-
- selletta fra i prati; adesso segue il segnavia per Malga
Fiavè-Malga Tenno. Con rapporti più agili raggiunge
in 5-10 minuti il verde colmo del Rifugio Monte Misone: lo sguardo
spazia sui rilievi montani a 180°. Il rifugio fu costruito
nel 1973 sul luogo della Malga Misone da una cooperativa di Fiavè.
Nel ritorno ripercorrere per un breve tratto la strada di salita,
fino all'imbocco sulla dx di una stradina ripida, -
- segnaletica per Favrio. Scendendo con difficoltà
il primo tratto, mantenere sempre per Favrio. Il bivio, posto
in prossimità di prati e case di nuova ristrutturazione,
è da prendere a dx. Poi il ciclista scende fino all'incrocio
con la strada comunale, che congiunge -
- Favrio a Fiavè; per concludere, l'itinerario
svolta a sx su asfalto in direzione di Fiavè.
- Fiavè, posto tra la Valle della Duina, il M. Cogorna
e il M. Misone, è luogo di transito fra le
giudicarie e la conca gardesana. Vanta la tradizione della pregiata
produzione di latticini, conosciuta in tutto il Trentino-Alto
Adige.
- Biotopo "Torbiera di Fiavè": istituito
il 15.07.88 con una superficie di 80 ha circa.
Il presente biotopo è di grande interesse sia per i ritrovamenti
archeologici, che per la sua importanza naturalistica. La torbiera
rappresenta lo stadio evolutivo attuale del lago originatosi circa
12.000 anni fà per sbarramento morenico dei resti della
glaciazione wùrmiana. In origine il bacino lacustre era
profondo 20 metri, poi la vegetazione acquatica lentamente popolò
le rive ed i resti indecomposti delle piante formarono un consistente
strato di Torba. L'importanza naturalistica della "Torbiera
di Fiavè" è dovuta alle numerose specie animali,
sopratutto uccelli migratori quali ad es. la gallinella d'acqua
(Gallinula chloropus) e il tarabusino (Ixobrychus minutus) e per
le specie vegetali quali orchidee, piante carnivore, la ninfea
(Nymphaea alba), la cnnuccia d'acqua(Phragmites australis) etc.,
che la popolano.
I ritrovamenti archeologici, le famose "Palafitte di Fiavè"
testimoniano l'esistenza di due distinte zone d'insediamentosulle
rive dell'antico lago: la prima databile 2.100-2.000 a C. cioè
Tardo Neolitico e l'altrra 1.400-1.300 a C.
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