Free Spirit

 

 

 

MOUNTAIN BIKE

23° itinerario: BOCCA GIUMELLA

(vedi la scheda tecnica) (torna indietro)

L'escursione ripercorre la traccia dell'itinerario n° 8 fino al paese di -

  1. Campi e precisamente al bivio con segnaletica "sentiero della Pinza-Riva". Oltrepassato il ponte sul torrente Gamella, in prossimità delle case della località Righi, l'itinerario prende a dx la biforcazione in salita (km 12,63; m 705). Il versante nord-orientale della Cima d'Oro impone una forte e costante pedalata. Il biker tiene sempre la principale in salita, anche quando da asfalto passa a strada bianca. Attenzione al 1° bivio posto a 915 m, dopo 15,13 km da prendere a dx con una curva a gomito. Lentamente l'itinerario sale la Val Merla su strade forestali in forte e costante salita lungo il "Sentiero della Pace". Superata una baita segue a sx in salita alla biforcazione (km 18,53; m 1405). Un tornante destrorso con due trincee grotte, dalla particolarissima conformazione geologica, segnala la quota massima raggiunta dall'itinerario: 1550 m. Una sosta ristoratrice attende l'entusiasmante discesa.
    Sul tornante scende a sx una ripida stradina con indicazioni -
  2. "Rocchetta-Giumella" - Sentiero della Pace (a dx si proseguirebbe invece per il Rifugio Pernici rimanendo sempre in quota). Con breve discesa il biker arriva a Bocca Giumella (km 20,13; m 1410, traliccio energia elettrica). L'ampia vista spazia su Leano, il Monte Baldo e verso nord il Brenta, la Paganella, il Monte Misone e il Monte Bondone. E' giunta l'ora di cimentarsi con l'ardita discesa della Valle Giumella. Lasciata la Malga Giumella Superiore il biker affronta subito la pendenza massima, mantenendo la carrareccia principale. Al bivio in prossimità del traliccio dell'alta tensione (km 21,03; m 1180) passa sotto il traliccio prendendo a dx e, dopo 100 m circa, a un altro bivio segue a sx transitando per -
  3. Malga Giumella Inferiore. Al termine della discesa mozzafiato, che in soli 4,4 km compie un dislivello di 1100 m di quota, il cicloescursionista passa il piccolo abitato di -
  4. Biacesa (km 24,03; m 435), situato all'inizio della Val di Ledro. Attraversato il paese si immette sulla statale, che percorre verso Riva fino all'incrocio per Pregasina, dove prende a dx per la nuova strada che conduce a questa località. Prima della galleria l'escursione svolta a sx per la stradina in discesa. E' l'antica "strada per la Val di Ledro", che scende l'impervia gola del Rio Ponale. Nel percorrerla il ciclista tocca una calchera ristrutturata. Su fondo acciottolato imbocca la vecchia strada per Pregasina (km 26,23; m 260) affacciata sul Lago di Garda. L'itinerario scende in direzione nord, lungo la panoramica via, ora chiusa al traffico, al luogo di partenza.

 

  • antica "strada per la Val di Ledro": a Biacesa comincia la vecchia strada di collegamento fra la Val di Ledro e il Lago di Garda. Fu aperta, così ritiene il Mariani (1673), dagli Scaligeri scolpendola nella roccia attraverso l'angusta Valle del Ponale "all'hor che n'erano Signori della Valle (XIV sec.). Via che se ben ardua, e erta: è però viaggiabile buona parte co 'l Carro, e tutta con Muli, che v' han fatto il Calle". La strada rappresentò il punto vitale per l'economia della Valle di Ledro.
  • le "Calchère", vale a dire fornaci per la produzione della calce, nel Basso Sarca vengono citate fin dai primi secoli del Secondo Millennio ("Statuti di Riva" del 1274) a proposito dei vincoli esistenti per il taglio della legna, indispensabile per il funzionamento della fornace. La calchèra di tipo tradizionale assomiglia ad un "silos" in muratura, il cui diametro varia tra i due - tre metri e con un'altezza di quattro metri. La calce veniva ricavata tramite la cottura della pietra calcarea all'interno della foenace. I sassi di realizzazione della calchèra dovevano, perciò, sopportare alte temperature. Le calchère sono state riscoperte dagli "Operatori Ambientali" nel 1988 con uno specifico censimento nel Basso Sarca e Ledro; ne sono state censite 130, la maggior parte delle quali si trovava in uno stato d'abbandono, invase dalla vegetazione o trasformate in enormi bidoni d'immondizia.

 

 

 

 

 

 

(<torna indietro)     (^ top)